Lunedì 16 novembre, la Commissione europea ha annunciato che è stato raggiunto un accordo per una revisione del regolamento sui nuovi prodotti alimentari. Tale processo, atteso con impazienza dagli attori del settore agroalimentare, è fallito nel 2008 a causa della mancanza di accordo tra il Consiglio e il Parlamento europeo.

Come promemoria, Novel Food è considerato un alimento che non è stato consumato in misura significativa all’interno dell’Unione Europea prima del 1997, data di applicazione della prima versione del regolamento. Da allora, circa 170 domande, per circa 90 nuovi prodotti alimentari, hanno ricevuto un’autorizzazione specifica. Spesso il risultato di una corsa ad ostacoli, in media tre anni e mezzo, che ha anche lo svantaggio di aprire le porte alla concorrenza per mancanza di protezione dei dati.

Il principale cambiamento è che il processo è ora centralizzato, il che dovrebbe accelerarlo ed evitare distorsioni tra gli Stati membri, le cui autorità erano più o meno esigenti. La Commissione europea gestirà direttamente i file di autorizzazione, mentre l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) effettuerà la valutazione scientifica del rischio. Un’altra semplificazione è che gli alimenti tradizionali provenienti da un paese extra UE possono migliorare le garanzie sanitarie fornite nella loro area di origine.

Per proteggere l’innovazione, è inclusa anche la protezione dei dati. Prove scientifiche e dati proprietari recentemente sviluppati non saranno disponibili per un’altra applicazione per cinque anni dopo l’autorizzazione di Novel Food.

Si noti che i nanomateriali dovranno passare attraverso questo processo di nuovi prodotti alimentari. Proprio come gli insetti, che fino ad ora erano in una certa vaghezza regolatoria. Per quanto riguarda le carni clonate, che sono state a lungo l’ostacolo, beneficeranno di un processo specifico all’interno delle normative.

È ancora necessaria un’adozione puramente formale da parte del Consiglio e del Parlamento europeo prima della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Le nuove regole si applicheranno due anni dopo la data di entrata in vigore del nuovo regolamento (verso la fine del 2017).